venerdì 16 dicembre 2011

Siamo energia

Quante cose possono creare le nostre mani, la potenza che hanno è enorme. Abbiamo tagliato, pulito, verniciato, bucato e finalmente tà tà...HABEMUS LIBRERIA!!!






Lezione di vita: abbiamo capito e sentito che noi insieme possiamo tutto, il mondo è nelle nostre mani, noi due insieme siamo energia. Io e papi creiamo, sosteniamo, teniamo unito con il nostro amore.
Mami

L'albero del fare

Oggi passeggiata nei boschi, ringrazio la signora Betulla per averci donato i suoi rami.
Il nostro albero quest'anno sarà bianco e rosso. Evviva la semplicità, evviva il fare.
Non mi basta più dire non mi piace il Natale del consumismo...quest'anno vado oltre. Abbiamo autoprodotto tutte le decorazioni dell'albero. Ho preparato le palline di stoffa come nel post precedente con scampoli di stoffa, Viola aveva già colorato le formine di pasta di sale, ho fatto seccare delle fette di arancia sul termosifone, ho trovato in giro per casa due pigne, e all'ultimo sempre Viola ha creato dei disegni e ritagliato gli stessi per appenderli poi all'albero. Solo le luci non sono autarchiche, ancora non mi è venuta l'ideuzza per crearle, mai dire mai...





Ancora non ho ben chiaro dentro di me quale voglio che sia il messaggio del Natale da passare alle bimbe, sto elaborando e ragionando, so per certo però cosa non voglio che sia il Natale. Per ora il nostro Natale è vivere l'attesa, con il calendario dell'Avvento, è la luce, piccola e flebile ma che non si spegne e ci scalda i cuori.
Mami

giovedì 8 dicembre 2011

Ghirlanda di Natale. Odio e soffro.

Ho ripreso i ritmi frenetici dell'attività lavorativa e soffro. Soffro e odio: odio questa società che per sopravvivere mi obbliga a lasciare le mie figlie al nido, odio le donne che non vogliono stare con i loro bimbi e odio anche quelle che lavorano come me e che invece i figli sentono di abbandonarli, odio gli uomini che non capiscono, che ci dicono questa è la vostra emancipazione e adesso ve la tenete, odio la banca che mi fa pagare il mutuo, odio le maestre che mi strappano di mano le mie bimbe. Soffro nel vedere le lacrime sulla pelle di Dalia la mattina, soffro nel vedere il suo cambio sporco al nido che non le ha cambiato la sua mamma, soffro nello scrivere questo post.
Con tutto ciò convive sempre la voglia di fare, e grazie a questa vedo un barlume che mi tiene a galla.
Ho preparato la nostra ghirlanda natalizia, tutto con materiali riciclati. Per l'ispirazione ringrazio questo blog che ho appena scoperto.
Occorrente: fogli di giornale, nastro adesivo, strisce e pezzi di stoffa, filo di lana, cartoncino, colla a caldo.




Mami

martedì 6 dicembre 2011

La scatola della rabbia

Mia figlia ha quasi tre anni e spesso ha grandi difficoltà nel gestire la sua rabbia, e io con lei. Fa delle scenate per motivi che ai miei occhi sembrano futili, ma che evidentemente non lo sono per lei. Quando comincia a piangere o riesco nel giro di pochi minuti ad intervenire e placare il suo animo o altrimenti è fatta, ce la siamo giocata, parte e non la fermi più. Non ci sono parole che la fanno star meglio o che la riportano su un piano più razionale, non vuole essere toccata nè abbracciata, insomma in quei momenti mi sento impotente e forse anche lei. Allora ho pensato di creare un qualcosa che possa, anche solo metaforicamente, contenere la sua rabbia, una semplice scatola. Ecco il mio lavoretto.

Occorente: una scatola, della tempera rossa e un pennarello nero.

Ho colorato le pareti della scatola di rosso, come la rabbia che dobbiamo domare, e sopra ho semplicemente scritto grrr..., volendo si potrebbe attaccare sopra una bella immagine di un leone.
Quando Viola viene colta dalla sua crisi, prendo un pezzo di stoffa rossa e faccio finta di prenderlo dalla sua pancia, e lo ripongo nella scatola, mimando un grande sforzo, e la chiudo. Così domiamo la rabbia, a volte capita che la scatola ancora si muove, per la rabbia che ha dentro, allora Viola comincia a urlarle  di andare via e di smetterla. Solitamente tutta sta scenetta finisce in una sonora risata e stiamo tutti meglio.
Mami